COLPITI AL  CUORE DA ARMANI


Altro ed ennesimo grave colpo al lavoro ed all’occupazione nel bellunese con la notizia  che il «Il gruppo Armani ha deciso di non rinnovare, il contratto di licenza con Safilo”.
Poche parole, asciutte e prive di qualsiasi rispetto per le centinaia di lavoratori che nel bellunese perderanno sicuramente il proprio lavoro, senza alcuna altra alternativa occupazionale.
Poche parole come una sentenza di morte per il  bellunese che ha visto in questi ultimi anni “demolire” pezzo dopo  pezzo le sue più importati attività industriali, mettendo a terra intere famiglie e le comunità.

Una situazione gravissima dove vi sono grandi responsabilità sia  degli industriali sia di una
classe politica Pdl – Lega Nord che in questi anni invece di impegnarsi, prevenire e combattere la crisi nascente difendendo il lavoro ed i bellunesi, ha preferito trasformare la “buona politica” in una tragica  farsa fatta di vuoti slogan d’osteria e caccia alla poltrona ed al potere.

Nel bellunese si stava concludendo il “sogno industriale” e la disoccupazione superava 11%  e il centro destra non si accorgeva di nulla, troppo impegnato  a creare voragini finanziarie dentro il Bim e la provincia.

Non ci sono parole sufficientemente dure per qualificare questi comportamenti che hanno portato la nostra provincia al più grave tracollo economico dal dopoguerra, senza aver per altro alcuna prospettiva di sviluppo in nessun altro campo dell’economia o del turismo.

Una responsabilità che ovviamente deve essere condivisa anche con una buona parte dei comuni e sindaci bellunesi impegnati per decenni  a farsi ogn’uno la propria piccola zona industriale, cementificando ogni spazio verde possibile, senza alcun progetto industriale complessivo e provinciale e sprecando in questo modo enormi risorse ed occasioni che non ritorneranno mai più.

Che ha servito il loro agire da primi cittadini?
A che cosa sono serviti tutti i finanziamenti a fondo perduto dati agli industriali per creare sviluppo e lavoro?

Ovviamente un grazie ad Armani & C. che in nome di aggiungere milioni ai propri milioni in un momento di grave crisi, con questo atto distrugge intere famiglie e paesi, senza avere il minimo sospetto che da questa crisi non si uscirà certamente con  le solite soluzioni di riduzione dei costi ad oltranza, senza tener conto delle persone, delle comunità  e dell’Italia.


Diego Pauletti segretario Federazione Sel Belluno

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